La barra di platino-iridio utilizzata come metro campione tra il 1889 e il 1960
Il metro è la grandezza fondamentale per la lunghezza nel Sistema Internazionale. Il suo simbolo è "m".
La prima definizione del metro risale al 1791, a cura dell'Accademia francese delle scienze, ed è pari alla decimilionesima parte della distanza tra il Polo nord e l'Equatore, misurata sulla superficie terrestre, lungo il meridiano passante per Parigi. Si capisce subito la complessità di tale definizione e la difficoltà nel riuscire a misurare tale distanza, soprattutto se si pensa agli strumenti disponibili all'epoca. In realtà tale definizione nasce nel pieno della Rivoluzione francese, e si voleva determinare la grandezza 'metro' in relazione alla Terra, a sottolineare che la scienza era un bene comune a tutti i popoli.
Nel 1889 venne promossa una nuova definizione di metro: una distanza predefinita tra due tacche segnate su di una barra in platino-iridio, conservata presso l'Ufficio Internazionale dei pesi e delle misure a Sèvres presso Parigi. Una serie di duplicati, identici al metro campione conservato a Parigi, venne fornito a tutti i Paesi industrializzati del mondo; l'Italia ricevette il prototipo n.1, che è attualmente custodito all'Ufficio metrico centrale di Roma.
Vista di uno dei padiglioni dell'Ufficio Internazionale dei pesi e delle misure a Sèvres
Dopo la seconda guerra mondiale, grazie agli enormi passi fatti dalla scienza e dai più sofisticati strumenti di misura a disposizione, ci si rese conto che anche il metro campione non era immune da imperfezioni; nello specifico, essendo definito da due tacche incise nella barra di metallo, al microscpio si poteva notare che le due tacche non erano parallele tra loro e che inoltre presentavano delle sbavature. Grazie all'ausilio del laser, si decise di tornare alla definizione di 'metro' svincolata da oggetti materiali, ma legata piuttosto a fenomeni naturali. Nasce così la moderna definizione di metro: è pari a 1'650'763,73 lunghezze d'onda nel vuoto della radiazione corrispondente alla transizione tra i livelli 2p10 e 5d5 dell'atomo di kripton-86.
Nel 1984 la definizione di metro è stata cambiata per la quarta volta: l'unità di misura della lunghezza è stata messa in relazione alla velocità della luce, misurabile con estrema precisione; per cui il metro diventa lo spazio che la luce percorre nell'intervallo di tempo di 1/299'792'458 secondi.
Vista un fascio di luce